Servizio provvisorio per 900 persone di Arquata senza medico di base

A partire da oggi sarà attivo un servizio sanitario provvisorio promosso dall’ASL AL, con l’obiettivo di garantire l’assistenza medica ai circa novecento cittadini di Arquata Scrivia rimasti senza medico di base. La misura si è resa necessaria in seguito al pensionamento del dottor Diego Sabbi, per il quale non è stato individuato un sostituto. La situazione ha riportato l’attenzione sulla crescente carenza di medici di base, un fenomeno che sta assumendo contorni sempre più critici.

 

Le persone coinvolte, circa un migliaio, si trovano attualmente prive di un’assistenza continuativa, una condizione che in ambito sanitario viene definita tecnicamente come essere "orfani di medico". Il nuovo servizio rappresenta dunque una soluzione temporanea, definita dagli stessi operatori una “pezza” nell’attesa di misure strutturali.

 

L'incontro promosso dal Comune

Nei giorni scorsi il Comune ha promosso un incontro al quale hanno partecipato i sindaci del territorio, alcuni medici e rappresentanti dell’amministrazione regionale. L’iniziativa è stata convocata dal sindaco di Arquata Scrivia, Alberto Basso, con l’intento di individuare una risposta condivisa a una carenza sempre più evidente.

 

Secondo quanto riferito dal primo cittadino, nel corso della riunione è emersa l’esigenza di un confronto diretto con l’ASL, finalizzato all’individuazione di una soluzione stabile. In attesa di sviluppi, l’azienda sanitaria ha predisposto un servizio temporaneo che prevede la presenza di medici turnisti, operativi nei giorni feriali per due ore al giorno e disponibili anche per eventuali visite domiciliari.

 

I medici coinvolti

I medici coinvolti sono i dottori Milia, Santamaria, Di Gregorio, Dal Pozzo, Vergagni, Bazzurro, Choukeir e Papetti, tutti già attivi nei rispettivi ambulatori ad Arquata. Il Comune renderà noti ogni mese, tramite i propri canali ufficiali, gli orari di ricevimento dei professionisti incaricati.

 

I turni di giugno 2025

 

Basso ha voluto infine ribadire come l’obiettivo principale resti quello di individuare una soluzione definitiva al problema, già sottoposto all’attenzione della Giunta regionale. Una sfida tutt’altro che semplice, considerando che nella vicina Val Borbera, fino a poco tempo fa, era presente un solo medico di base per l’intera vallata.

 

Secondo i dati forniti dal sindacato FIMMG nel corso del 2024, nella sola provincia mancherebbero all’appello almeno settanta medici di medicina generale, a conferma di una crisi che sta investendo in maniera trasversale tutto il territorio.