Il fair play del vignolese Simone Dessi
Il titolo mondiale lo avrebbe voluto conquistare sul ring, ma Simone Dessi non si è lasciato scoraggiare dall’imprevisto e guarda già al futuro: il pugile paralimpico di Vignole ha dichiarato di voler difendere la cintura iridata Wabc entro la fine del 2025, possibilmente proprio contro l’avversario che non ha potuto affrontare.
Il pugile vignolese era atteso nei giorni scorsi in Inghilterra, dove avrebbe dovuto sfidare il britannico Mark Sadler per il titolo dei pesi leggeri (categoria sotto i 60 chili) nella boxe in carrozzina. Tutto era pronto: preparazione atletica conclusa e viaggio fino a Rugby, sede del match. A fermare l’incontro è stato però un problema fisico accusato da Sadler, che lo ha costretto al ricovero in ospedale. Dessi ha fatto sapere che, pur comprendendo le ragioni del forfait, avrebbe preferito salire sul ring e giocarsi la sfida sportiva piuttosto che ottenere il titolo a tavolino.
Un incontro per il futuro in Italia
Nei giorni successivi il pugile ha ammesso di aver provato un senso di delusione, legato soprattutto ai sacrifici richiesti dalla preparazione: allenamenti intensificati, dieta ferrea, attenzione meticolosa ai dettagli e lo studio dell’avversario, fattori che assumono un peso ancora maggiore quando in palio c’è un titolo mondiale. Nonostante l’amarezza, Dessi ha comunque deciso di accettare l’invito degli organizzatori e nei prossimi giorni volerà in Inghilterra per partecipare alla cerimonia ufficiale di consegna della cintura.
Il pugile vignolese ha inoltre espresso il desiderio di incontrare personalmente Sadler e di concordare con lui un nuovo match entro la fine del 2025. L’idea sarebbe quella di organizzare l’incontro in Italia, mettendo in palio il titolo mondiale e concedendo al rivale britannico quella possibilità che il destino gli ha negato ad agosto.
Un motivo di orgoglio
Per Dessi, il riconoscimento rappresenta comunque un traguardo di grande valore, frutto di un percorso iniziato quasi per caso durante la pandemia, quando, navigando su YouTube, si era imbattuto in un video dedicato alla boxe per disabili. Da quelle prime lezioni autodidatte, con attrezzature improvvisate, è nato un impegno sempre più serio, che lo ha portato a trasformare la passione in attività sportiva di alto livello. Oggi Dessi è considerato uno dei pionieri della boxe paralimpica in Italia e il titolo mondiale Wabc costituisce la conferma di un percorso di crescita che unisce determinazione, sacrificio e spirito di fair play.