Il “miracolo” della biblioteca di Cartasegna
Sette abitanti stanziali, un migliaio di libri e una biblioteca che è stata aperta da pochi giorni, simbolo della voglia di non arrendersi a uno spopolamento che vorrebbe quelle terre prive dell’uomo. A Cartasegna, frazione di Carrega, anche grazie alla tenacia degli abitanti e il progetto ‘Appennino Futuro Remoto’, alcuni locali sono stati aperti e dedicati a una biblioteca la cui genesi è tutta particolare, fiabesca come lo è la storia di quel lembo di Val Borbera che è il comune di Carrega, 88 abitanti su una superficie che per estensione rende Carrega uno dei Comuni più estesi d’Italia ma con una densità da deserto del Sahara o da poli artici.
Spiega Laura Parodi, anima di Appennino Futuro Remoto e vulcano di idee che arrivano dalla voglia di restituire in progetti concreti quello che in termini di sentimenti rilascia quel territorio: «Giriamo molto per le frazioni di Carrega e dell’Appennino della Val Borbera. Ascoltiamo i desiderata delle persone che hanno scelto di vivere lì e cerchiamo di trasformarli in realtà nei limiti del possibile. Quando sono passata per Cartasegna, alcuni abitanti mi hanno raccontato di alcune stanze poco utilizzate che volevano trasformare in locale di lettura».
Nel numero di Panorama di Novi online l’articolo a cura di Maurizio Iappini. Per leggere il nuovo numero basta aprire la pagina principale del sito e cliccando il tasto “Leggi l’ultimo numero del giornale” avrete accesso allo sfogliatore.
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