Il corso di Irene Calamante di Cuore di Pane Bio

Come distinguere un prodotto di qualità da uno ‘commerciale’, molte volte spacciato Made in Italy senza esserlo? Soprattutto se parliamo di cereali, pane, farine realizzate con grani antichi e prodotti da forno. I grani e i cereali antichi è importante saperli riconoscere ma, soprattutto, saper differenziare le peculiarità delle farine realizzate con le varietà autoctone: una risposta al pericolo dei prodotti ultra trasformati che stanno invadendo il mercato dove le eccellenze nazionali si ritrovano a fare i conti con pressioni e speculazioni.

Con Irene Calamante, titolare del Laboratorio Biologico e Artigianale “Cuore di Pane Bio” a Cabella Ligure, azienda di Campagna Amica, tutto questo è diventato concreto e sostenibile, attraverso un corso di formazione di dodici ore, organizzato da INIPA Nord-Ovest all’agriturismo e fattoria sociale “L’Orto dei Nonni” a Cavatore.

 

L’arte bianca

Protagonista l’arte bianca che nasce dall’antica necessità di trasformare ingredienti semplici come farina, acqua, sale e lievito in alimenti sostanziosi e nutrienti. Questa arte ha radici profonde nella storia dell’umanità e ogni cultura ha sviluppato nel tempo le proprie varianti e specialità. Il pane, in particolare, è sempre stato al centro di questa tradizione, simbolo di condivisione e di vita quotidiana.

 

Ogni maestro panificatore possiede i suoi segreti, frutto di esperienza e dedizione. La scelta della farina, l’impasto, la lievitazione e la cottura sono passaggi fondamentali che richiedono precisione e attenzione. La temperatura dell’acqua, la qualità del lievito e il tempo di lievitazione possono variare notevolmente il risultato finale, trasformando ogni pane in un’opera unica.

 

 

Il Presidente Coldiretti Mauro Bianco

“Difendiamo le tradizioni e la multifunzionalità mantenendo il contatto con il territorio e con le nostre radici e lo facciamo nel modo migliore, attraverso la valorizzazione di uno dei prodotti per eccellenza dell’agricoltura di ieri e di oggi e più in generale dell’Italia nel mondo, il grano, che da secoli alimenta intere generazioni e costituisce uno dei pilastri della Dieta Mediterranea – ha affermato il Presidente Coldiretti Mauro Bianco -. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione nell’arte bianca. L’introduzione di nuove tecnologie e l’uso di ingredienti alternativi come farine senza glutine e lieviti naturali stanno ampliando i confini di ciò che è possibile realizzare. Questi cambiamenti non solo hanno migliorato la qualità e la varietà dei prodotti da forno, ma hanno anche aperto nuove possibilità per soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più attento alla salute e alla sostenibilità.

 

Il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco

“Da sempre – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -, il grano è sinonimo del territorio alessandrino mettendo al primo posto la tutela della biodiversità, condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo. Un’azione di recupero importante che si deve proprio agli sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori che hanno offerto opportunità economiche ai coltivatori e di varietà a rischio estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione”.