L’ex Cementir diventa polo logistico
La trasformazione dell’ex stabilimento Cementir di Arquata Scrivia in un’area a vocazione logistica è stata ufficialmente sancita con l’adozione della variante parziale al Piano regolatore da parte del Consiglio comunale. Una prospettiva che, finora circolata solo a livello informale dopo l’acquisto del sito da parte di Paullo Investimenti, trova ora conferma sul piano amministrativo.
Secondo quanto illustrato dall’assessora all’Urbanistica, Micaela Benvenuto, l’intervento mira alla riqualificazione ambientale dell’area – circa 160 mila metri quadrati – e alla sua valorizzazione attraverso un utilizzo logistico, come richiesto dalla proprietà. È stato inoltre precisato che la gestione operativa non sarà affidata all’attuale titolare, ma a un investitore ancora in fase di individuazione.
Perplessità dall’opposizione
Dai banchi dell’opposizione sono emerse numerose perplessità, soprattutto sul fronte ambientale, mentre prosegue la demolizione delle strutture del vecchio cementificio. Il consigliere Edoardo Dellepiane ha richiamato l’attenzione sull’impermeabilizzazione prevista per circa 17 ettari di superficie, sottolineando i potenziali rischi in caso di eventi alluvionali. Ha inoltre evidenziato l’importanza dell’impiego di pavimentazioni drenanti e del riutilizzo in loco degli inerti prodotti dalla demolizione. Restano aperte anche le questioni legate alla gestione delle polveri sottili, sulle quali è stato chiesto quali garanzie ambientali il Comune abbia richiesto alla proprietà.
Preoccupazioni sono state espresse anche dal consigliere Roberto Scifò, che ha domandato chiarimenti sulle ricadute occupazionali della futura attività e sulla convivenza con le abitazioni e i terreni agricoli circostanti, un tema storicamente delicato per la comunità locale.
La posizione del sindaco
Il sindaco Alberto Basso ha risposto evidenziando come l’Amministrazione non disponesse di alternative percorribili: dopo la chiusura della Cementir, infatti, si era affacciata l’ipotesi di un nuovo cementificio proposto da un gruppo turco, scenario che avrebbe comportato il rischio di lasciare l’area in uno stato prolungato di abbandono e con necessità di bonifica. La scelta di orientarsi verso la logistica, ha spiegato il primo cittadino, prevede un insediamento di dimensioni più contenute rispetto all’intero sito e include un capannone dotato di sistemi di recupero delle acque e di pannelli fotovoltaici.
Il sindaco ha inoltre assicurato l’impegno dell’Amministrazione affinché la futura azienda favorisca l’assunzione di residenti arquatesi. Tra le richieste avanzate dal Comune figurano anche la realizzazione di un parcheggio pubblico destinato ai mezzi pesanti delle imprese locali – spesso costretti a soste improvvisate – e la revisione della viabilità tra l’ex cementificio e il cimitero, lungo la strada statale 35 dei Giovi.
L’opposizione ha infine sollecitato la convocazione dell’Osservatorio ambientale per una presentazione dettagliata della variante.

