Botta e risposta sulla bonifica dell’ex Ecolibarna

La ripartenza a pieno regime della bonifica del sito di interesse nazionale dell’ex Ecolibarna di Serravalle Scrivia non avverrà prima del 2026. Lo ha comunicato la Regione Piemonte, che prevede la firma del nuovo accordo di programma nei primi mesi del prossimo anno. A riferirlo è stato l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, nel corso di una risposta a un’interrogazione in Consiglio regionale.

 

 

La bonifica dell’area è ferma dal 2022, nonostante i monitoraggi dell’Arpa abbiano evidenziato il superamento delle soglie di contaminazione nella falda superficiale per diverse sostanze inquinanti, alcune delle quali classificate come cancerogene. Il blocco degli interventi è legato al ritardo nell’erogazione di 2,9 milioni di euro di fondi regionali, annunciati nel 2020 e liquidati solo nel 2023, ma accreditati alla Provincia di Alessandria – ente attuatore della bonifica – soltanto nel corso del 2024. Nel frattempo, la scadenza dell’accordo di programma e l’assenza di un aggiornamento formale hanno portato la Provincia a restituire le risorse al mittente, in attesa di una nuova riprogrammazione finanziaria.

 

Secondo quanto spiegato dalla Regione, l’obiettivo resta quello di non perdere i fondi già stanziati e di richiedere ulteriori risorse al Ministero dell’Ambiente per completare le operazioni di risanamento del sito. Tuttavia, i tempi annunciati hanno suscitato forti critiche dalle opposizioni.

 

 

Le parole di Pasquale Coluccio e di Sinistra Italiana

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pasquale Coluccio, che ha sollevato il caso in aula, ha parlato apertamente di una situazione “vergognosa”, sottolineando come il territorio attenda da anni una bonifica bloccata e senza certezze. Coluccio ha evidenziato che dalla Giunta regionale non sono arrivate spiegazioni convincenti sulle responsabilità dei ritardi, accusando l’esecutivo di aver “glissato completamente” sul tema. Da qui la richiesta di un cambio di passo: “Serve un cronoprogramma pubblico, con tempi certi e atti conseguenti, perché la bonifica riparta subito”, ha dichiarato, aggiungendo che chi governa ha il dovere di passare “dalle formule ai fatti”.

 

Critiche arrivano anche da Sinistra Italiana, che giudica inaccettabile liquidare la vicenda come un semplice ritardo burocratico. Secondo il partito, le risorse avrebbero dovuto essere trasferite nei tempi previsti e devono ora essere stanziate nuovamente senza ulteriori indugi, perché ogni mese perso comporta un aggravamento della contaminazione del suolo e della falda. Nel mirino anche la Provincia di Alessandria, alla quale viene contestato di essersi limitata a prendere atto del ritardo regionale, restituendo i fondi senza un’azione più incisiva.