I primi sviluppi dopo la nuova frana a Carrega

Il comune di Carrega Ligure in Val Borbera è nuovamente isolato a seguito della chiusura della strada provinciale 147, interessata da un nuovo movimento franoso. Si tratta del secondo episodio nel giro di pochi mesi, che riporta alla luce una criticità strutturale già nota e mai risolta in modo definitivo.

 

La frana, verificatasi nei giorni scorsi sul versante montano, ha reso impraticabile l’unico collegamento diretto con il versante piemontese, lasciando il capoluogo e le frazioni del comune senza accesso verso Alessandria. Gli abitanti sono costretti a percorrere lunghi tragitti alternativi attraverso la Liguria, con tempi di percorrenza che possono superare diverse ore anche per necessità essenziali come recarsi dal medico o fare la spesa.

 

Il sopralluogo di oggi

Secondo quanto emerso, il dissesto avrebbe danneggiato i sensori di sicurezza installati lungo il tratto, rendendo necessaria la chiusura immediata della strada. Nella giornata odierna è previsto un sopralluogo dei tecnici provinciali, finalizzato a valutare l’entità dei danni, verificare la presenza di ulteriori masse instabili sul versante e stimare i tempi necessari per un eventuale intervento di messa in sicurezza e riapertura.

 

 

Il sindaco di Carrega Ligure, Fausto Crosetti, ha ribadito la necessità di una soluzione strutturale definitiva per evitare che il paese rimanga ciclicamente isolato dal Piemonte. In passato era stata ipotizzata la realizzazione di una galleria artificiale o di un tunnel in cemento, in grado di proteggere la carreggiata da nuovi smottamenti, ma il progetto non ha mai trovato piena attuazione. Il primo cittadino ha sottolineato come l’attuale situazione renda sempre più difficile la vita quotidiana dei residenti e ha auspicato un intervento rapido da parte delle istituzioni competenti.

 

La frana del 2022

La strada provinciale 147 era già stata interessata da una frana di vaste dimensioni il 1° maggio 2022, che aveva comportato una chiusura prolungata di diversi mesi. In quell’occasione la Provincia era intervenuta con fondi regionali per rimuovere l’ammasso di terra e rocce e installare un sistema di sicurezza dotato di semafori, cancelli e sbarre automatiche attivate da sensori. Tuttavia, la manutenzione del sistema ha incontrato difficoltà legate alla carenza di risorse economiche.

 

Sul fronte istituzionale, è stato ricordato che la Regione Piemonte aveva stanziato 100 mila euro per la manutenzione del sistema di sicurezza nel 2025 e un analogo importo per i due anni successivi. Inoltre, nei mesi estivi, era stata annunciata l’attivazione di un canale istituzionale con il Ministero dell’Ambiente per avviare un percorso di finanziamento volto alla realizzazione di un intervento strutturale più duraturo.