Alessio Butti rimosso dal suo incarico dopo il post omofobo pubblicato su Facebook

Alessio Butti non è più commissario cittadino di Fratelli d’Italia. La conferma arriva nella tarda serata di ieri e porta la firma di Federico Riboldi ed Enzo Amich, rispettivamente presidente provinciale e deputato di Fdi. Una nota che sancisce la fine, per il momento, di una brutta storia proprio nei giorni del ballottaggio alle amministrative cittadine.

 

La vergogna su Facebook

Ricostruiamo la vicenda facendo un passo indietro. Sabato 27 maggio, giornata pre elettorale. Mentre i due candidati si avvicinano al momento delle decisioni, il giornale on line “Lo Spiffero” pubblica un post del segretario cittadino di Fratelli d’Italia. Lo riportiamo di seguito. “Non sono minimamente sensibile alle menate lgbt (…). I pederasti possono sgranare rosari a raffica, ottenere valanghe di voti ma restano dei reietti, soggetti da cui girare alla larga per il loro stile di vita e per la loro intima malvagità di cui questo genere di persone sono capaci” (…) vergogna perenne per chi li ha messi al mondo”. Parole incommentabili. Omofobia. Volgarità. La notizia arriva sino a Ivan Scalfarotto, deputato di Italia Viva, il quale chiede l’intervento di Giorgia Meloni e del Ministro Eugenia Roccella.

 

Alessio Butti

Il post, poi rimosso

 

La retromarcia tardiva di Butti

A bufera in corso, il pasticcio prende il copione, il solito copione, di queste storie. Post rimosso, accuse di hackeraggio del profilo, l’immancabile “ho tanti amici e conoscenti tra gli Lgbt”. Il commissario cittadino di Fratelli d’Italia pubblica un post in cui spiega la sua versione. Lo riportiamo. “Disconosco un contenuto comparso su questa mia pagina, frutto di manomissione del mio profilo: io ho rispetto della comunità lgbt, tra cui molti miei amici e conoscenti. Naturalmente, chi diffonde il testo a mio nome amplifica affermazioni che depreco e che non rappresentano il mio pensiero. Appena rientrato in possesso del mio profilo, ho rimosso prontamente il commento ma non posso garantire che altri miei amici abbiano ricevuto messaggi di questo tenore”. 

 

Tardi. Troppo tardi. Infatti, verso le 22, Fratelli d’Italia prende nettamente le distanze. Questo il comunicato firmato Amich e Riboldi. “A seguito delle dichiarazioni di un esponente del partito, emerse sugli organi di stampa, in attesa che lo stesso possa chiarire l’origine di tali irricevibili frasi, la segreteria provinciale di Fratelli d’Italia assume le distanze più marcate da tali contenuti che ledono i valori etici e statutari del partito. In un successivo post l’iscritto ha dichiarato la sua estraneità ai fatti. In attesa, ci auguriamo, che la stessa venga dimostrata, è stato sollevato da ogni incarico in seno al partito”.

 

Le reazioni cittadine

Tra i primi a farsi sentire Diego Accili, candidato alle attuali amministrative, il quale chiede un rapido intervento di Maria Rosa Porta in merito alla vicenda. “Fratelli di Italia grazie per essere finalmente usciti allo scoperto, mi avete tolto l’ultimo briciolo di dubbio sulla scelta di non appoggiare la vostra coalizione. Senza nemmeno voler entrare nel merito della “discussione” (perché davanti a questo scempio non penso si possa nemmeno discutere), mi limito a dire che questo post è rivoltante. Considerando le ultime perle della campagna elettorale, inizio ad essere preoccupato, e chiedo al candidato Maria Rosa Porta – Sindaco di Novi di chiarire il suo concetto di “gentaglia”, che immaginavo molto diverso da quanto leggo qui sotto. Prima gli spacciatori, ora gli omosessuali, a quando gli anziani, i disabili e i malati?”

 

Accili prosegue nel suo post in merito alla vicenda. “Il soggetto in questione, mi risulta, ricopre anche un incarico in una importante municipalizzata, oltre ad essere coordinatore cittadino del suo partito. Chiedo gentilmente al sindaco Federico Riboldi – Sindaco di Casale Monferrato di valutare questo post e l’idoneità del suo autore ai ruoli ricoperti. A mio avviso, sarebbe opportuno da parte del candidato sindaco Porta un comunicato in cui prende le distanze dalla posizione espressa dal principale partito della sua coalizione per bocca del suo coordinatore. E pensare che, quando dall’altra parte hanno ancora stamattina accusato il centrodestra di poca serietà, ho pure cercato di salvare il salvabile… questo è indifendibile, impossibile essere indifferenti. L’unica consolazione, visto che questa schifezza è postata su facebook, è che dopo quattro ore c’erano solo 3 likes. Forse c’è ancora speranza…”.

 

Sulla stessa linea di pensiero Giacomo Perocchio, candidato della Lega, il quale, sempre su Facebook afferma. “Parole ignobili, dalle quali prendere le distanze. A prescindere dalle idee politiche e dalle differenti posizioni su alcuni temi, esistono limiti che non si possono superare, a meno che non si sia nostalgici di regimi della prima metà del secolo scorso, che per fortuna non esistono più. Condivido la presa di posizione dei vertici provinciali di Fratelli d’Italia”.

 

Le parole della candidata sindaco

In seguito, ecco le parole di Maria Rosa Porta, candidata del centro destra e in corsa per la poltrona di Sindaco di Novi, nel ballottaggio contro Muliere. “Quale Candidato alla carica di Sindaco del Comune di Novi Ligure per la Coalizione di centrodestra, a nome dei Candidati delle liste e delle Segreterie cittadine di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia che appoggiano convintamente la mia candidatura, condanno fermamente ogni forma di discriminazione e le dichiarazioni apparse sui profili personali e riprese dagli organi di stampa del Commissario Temporaneo della sez. di FDI di Novi Ligure, ritenendo le stesse inammissibili in quanto ledono i valori etici dell’individuo nell’ambito della Comunità”

 

Porta prosegue nel suo comunicato. “Per quanto il presunto autore abbia dichiarato la propria estraneità al fatto apprendiamo che è stato prontamente sollevato da ogni incarico politico dagli Organi provinciali di FDI e riteniamo tale provvedimento tempestivo e assolutamente condivisibile. A tutela dell’immagine e del decoro della principale azienda municipalizzata cittadina si auspica che lo stesso, valuti l’opportunità di sospendersi dall’incarico ricoperto in attesa che venga fatta chiarezza sulle azioni a lui attribuite. Personalmente ritengo qualunque forma di omofobia, transfobia o bifobia una inaccettabile violenza contro la persona. Discriminare sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, reali o percepiti, è un abuso dei diritti umani che va condannato e perseguito esattamente come condannati e perseguiti devono essere tutti quei comportamenti che ledono le libertà personali”.

 

(red.)