Il Consiglio comunale straordinario convocato dal Comune di Carrega

Carrega ha convocato un Consiglio comunale straordinario per domenica 29 giugno alle ore 10, durante il quale verrà discussa una delibera senza precedenti: chiedere ufficialmente lo scioglimento e il commissariamento della Provincia di Alessandria.

 

Il motivo è legato alla prolungata chiusura della strada provinciale 147, che dal 16 aprile ha nuovamente isolato il borgo e le sue frazioni dal versante piemontese. La situazione si ripete dopo due anni di interruzione analoga tra il 2022 e il 2024. Secondo il Comune, si tratta di una condizione non più sostenibile: i residenti non hanno accesso regolare ai servizi sanitari, ai presidi di sicurezza e nemmeno possono esercitare diritti fondamentali come quello di voto.

 

Un isolamento che si protrae da anni

Il sindaco di Carrega, Luca Silvestri, ha quindi deciso di intervenire in autonomia, emanando un’ordinanza di riapertura parziale della strada, con transito a senso unico alternato nelle fasce diurne. Tuttavia, in quella che è diventata una vera e propria tensione istituzionale, la Provincia ha più volte richiuso la strada, ignorando l’ordinanza comunale, senza un pronunciamento del TAR sull’eventuale illegittimità del provvedimento.

 

Gli amministratori comunali hanno anche evidenziato che, da oltre due mesi, non sarebbero più garantiti né l’ordine pubblico – a causa dell’impossibilità per i carabinieri di raggiungere le frazioni isolate – né il diritto alla salute, considerando che l’arrivo del 118 impiegherebbe oltre un’ora dal lato ligure e ulteriori 90 minuti per raggiungere Genova. Hanno inoltre ricordato che, dal 2022, molti cittadini non avrebbero potuto votare, poiché impossibilitati a raggiungere il seggio in municipio.

Il Comune: “Mancano i servizi essenziali”

Gli amministratori hanno spiegato che la chiusura della SP147 è stata giustificata dalla Provincia con il rischio di frane e il presunto movimento del versante, ma hanno sottolineato che dal 16 aprile non si sarebbero più verificate cadute di massi. La vera ragione, a loro avviso, risiederebbe nella mancanza di fondi per la manutenzione ordinaria: non sarebbero stati stanziati i 100 mila euro necessari per riparare le barriere di protezione danneggiate da un distacco avvenuto lo scorso febbraio.

Secondo quanto riferito, l’ente provinciale punterebbe ora a ottenere risorse attraverso i fondi emergenziali del Governo, attivabili tramite la Regione Piemonte, ma i tempi risulterebbero incerti e potenzialmente molto lunghi.

 

Riapertura parziale e tensione tra gli enti

Secondo l’Amministrazione, la Provincia sarebbe stata perfettamente a conoscenza della condizione critica della strada già dal mese di marzo, ma avrebbe proceduto alla chiusura soltanto in aprile, in seguito a una comunicazione interna che evidenziava per iscritto le criticità. A giudizio del Comune, la decisione sarebbe stata dettata più da precauzioni burocratiche che da reali esigenze di sicurezza, senza considerare l’impatto drammatico sull’intera comunità locale.

 

Il presidente della Provincia di Alessandria, Luigi Benzi, non ha al momento rilasciato dichiarazioni in merito.

L’unica prospettiva concreta per una risoluzione definitiva della vicenda sarebbe la costruzione di una galleria aperta, progetto considerato però ancora lontano dalla realizzazione.