Questa mattina lo sciopero all’ex Ilva di Novi
La vertenza ex Ilva torna al centro dell’attenzione nazionale e locale. A Novi Ligure, nella mattinata di oggi, si è svolta una partecipata manifestazione di adesione allo sciopero nazionale dei dipendenti, indetto unitariamente da Fim, Fiom e Uilm. Presso lo stabilimento di via Bosco Marengo, che occupa circa 550 addetti, l’astensione dal lavoro è stata accompagnata da un presidio sindacale poi trasformatosi in corteo autorizzato.
L’iniziativa, spiegano i rappresentanti delle sigle metalmeccaniche, è stata ritenuta “necessaria per riportare il Governo a un confronto concreto sul futuro del comparto siderurgico”. Al centro della protesta, il silenzio dell’esecutivo rispetto alla richiesta di riconvocare il tavolo di crisi sull’ex Ilva presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la gestione unilaterale della cassa integrazione straordinaria.
La cassa integrazione
Con un atto datato 29 settembre, il Ministero del Lavoro ha infatti autorizzato l’incremento del 50% delle unità in cassa integrazione, passando da 3.062 a 4.450 lavoratori, senza il consenso delle organizzazioni sindacali. Una decisione giudicata dai sindacati “un segnale preoccupante di scarsa trasparenza e di totale mancanza di confronto”.
Secondo i vertici provinciali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, la situazione dello stabilimento novese riflette un quadro “di estrema incertezza industriale e occupazionale”. Non mancherebbe infatti la forza lavoro, ma la materia prima e soprattutto “una visione chiara sul futuro degli impianti”. Il ricorso sempre più esteso alla cassa integrazione viene percepito come un surrogato, più che come un reale strumento di supporto.
La protesta ha assunto anche un valore simbolico: scioperare per rivendicare il diritto al lavoro, più che per ottenere aumenti o riduzioni di orario, un paradosso che – come ricordano i sindacati – testimonia la gravità della situazione.
Il tavolo di crisi
Sul fronte istituzionale, la Regione Piemonte ha confermato l’intenzione di mantenere alta l’attenzione sulla vertenza. Il presidente Alberto Cirio, insieme al vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino e all’assessore alla Logistica e alle Infrastrutture Enrico Bussalino, ha annunciato la convocazione del tavolo di crisi regionale per martedì 28 ottobre, alle ore 16, presso il Grattacielo Piemonte. “Il Piemonte non intende restare spettatore – hanno dichiarato – ma parte attiva nel sostenere i lavoratori e nel sollecitare risposte chiare sul futuro del gruppo ex Ilva”.
Foto di Dino Ferretti.