Riaperta la strada per Carrega nonostante la frana contro il parere della Provincia

Il Comune di Carrega Ligure ha avviato un duro scontro con la Provincia di Alessandria a seguito della decisione del sindaco Luca Silvestri di riaprire in via parziale la SP 147, chiusa dallo scorso 16 aprile. La chiusura era stata decisa dall’amministrazione provinciale per l’assenza dei fondi necessari alla manutenzione del sistema di protezione della strada, installato un anno fa nel tratto a valle della frazione di Connio, in particolare a causa delle reti metalliche danneggiate dai massi caduti.

 

L’ordinanza del sindaco

Nel corso degli ultimi giorni, il sindaco ha emesso un’ordinanza per la riapertura parziale della strada, regolata a senso unico alternato e limitata all’orario diurno (dalle 5:30 alle 20:00), prorogata fino a venerdì 27 giugno. L’iniziativa è stata motivata dall’amministrazione comunale come “una forzatura necessaria” in risposta ai lunghi tempi previsti dall’ente provinciale, che continuano a isolare non solo Carrega, ma anche le frazioni di Connio, Fontanachiusa, Magioncalda e Capanne di Carrega.

 

Il sindaco ha dichiarato che la situazione ha ormai raggiunto livelli di esasperazione e ha sottolineato come non si tratti solo del rischio connesso alla frana, ma della sicurezza delle circa 200 persone – tra residenti e turisti – della zona. Con la strada chiusa, infatti, risulterebbe impossibile garantire l’arrivo tempestivo dei carabinieri da Cabella e dei servizi di emergenza sanitaria (118) da Novi Ligure; inoltre, non avvengono la raccolta dei rifiuti e le persone non possono recarsi a visite mediche o acquistare farmaci nelle farmacie della Val Borbera.

 

Tra le motivazioni ufficiali dell’ordinanza, il Comune ha fatto presente che dal 16 aprile non si sono registrate nuove cadute di massi sulle reti paramassi e che i sensori del sistema di monitoraggio risultano efficaci, garantendo segnalazioni tempestive in caso di movimenti della parete rocciosa sottostante.

 

L’incontro del 23 giugno

Il 23 giugno, il sindaco e gli amministratori comunali hanno illustrato la situazione al prefetto di Alessandria, Alessandra Vinciguerra, accompagnati dalla sua vice, Maria Clara Callegari. Parallelamente, circa 100 cittadini hanno inviato una lettera a Palazzo Ghilini, evidenziando l’impossibilità di accedere alle proprie abitazioni, l’aumento dei tempi di percorrenza (fino a due ore e ottanta chilometri), il protrarsi di disagi quotidiani per l’accesso ai servizi essenziali e il timore che in caso di emergenza i soccorsi non abbiano accesso rapido.

 

La replica della Provincia

Il presidente della Provincia, Luigi Benzi, ha replicato che l’ordinanza è illegittima, in quanto la strada è di competenza provinciale, e il sindaco ha specificato di aver richiesto un parere scritto sulla questione. L’ultimatum lanciato dal Comune è chiaro: “Si deve trovare una soluzione a breve”. Silvestri ha denunciato l’atteggiamento della Provincia, che ha fatto richiudere la strada dopo poche ore dalla riapertura, definendolo “inaccettabile”, invitando gli organi competenti a impugnare ufficialmente l’ordinanza piuttosto che optare per comportamenti discrezionali.

 

I fondi che mancano

Secondo quanto emerso in Consiglio regionale e dalle cronache locali, la Regione Piemonte ha già stanziato circa 700.000 € in passato per interventi di manutenzione ai sistemi paramassi lungo la SP 147, ma tali risorse non risultano sufficienti per garantire la completa riapertura della viabilità

Il consigliere regionale Pasquale Coluccio (M5S) ha portato il tema in Aula, evidenziando che gli interventi periodici di manutenzione non bastano: «serve una soluzione definitiva». L’unica opzione considerata davvero risolutiva – secondo quanto riferito – sarebbe la realizzazione di una galleria artificiale, capace di eliminare il rischio degli smottamenti e i costi annuali (stimati in circa 100.000 €) legati alla manutenzione delle reti di contenimento