Intervento per mettere in sicurezza gli edifici ex Inga di Serravalle

La giunta comunale di Serravalle Scrivia ha approvato un progetto di messa in sicurezza, dal valore complessivo di 311mila euro, relativo agli edifici dell’ex Inga situati lungo via Garibaldi. È stato infatti rilevato che tali fabbricati non rispettano le prescrizioni della normativa antisismica e risultano potenzialmente pericolosi.

 

La decisione dell’amministrazione trae origine dal parziale crollo di un muro avvenuto nel settembre 2024, evento che aveva determinato la chiusura della via e la richiesta al curatore fallimentare della società di procedere con la messa in sicurezza. Poiché il provvedimento non era stato attuato, il Comune era successivamente intervenuto in maniera diretta, abbattendo il muro perimetrale dopo ulteriori cedimenti. La riapertura della strada è stata possibile solo nell’aprile successivo, dopo mesi di gravi disagi per la circolazione veicolare nel centro cittadino, attraversato dalla gran parte del traffico proveniente dalla Valle Scrivia.

 

L’esproprio dell’area

L’amministrazione ha inoltre comunicato che l’area dell’ex stabilimento sarà oggetto di esproprio: grazie ai fondi del Terzo Valico, si prevede la realizzazione di un parcheggio a servizio della stazione ferroviaria e l’ampliamento di via Garibaldi, intervento che comporterà la demolizione di una parte della ex distilleria. Tali operazioni, secondo quanto programmato, potranno essere avviate nel corso del prossimo anno, una volta concluso l’iter autorizzativo.

 

Nel frattempo, la giunta ha inteso garantirsi la possibilità di intervenire tempestivamente sugli immobili in caso di nuovi crolli. La relazione tecnica predisposta da un professionista incaricato dal Comune, a seguito della riapertura della via, ha infatti precisato che, pur non rilevando nell’immediato condizioni di crollo imminente, la maggior parte delle strutture non risponde alle verifiche previste dalle normative tecniche sulle costruzioni, sia in relazione alle azioni gravitazionali sia a quelle sismiche.

Ne consegue che, in presenza di un evento sismico, non si possa escludere il rischio di ulteriori cedimenti.