Il punto sui lavori alla diga della Lavagnina e Gorzente
Nonostante le criticità ambientali causate dai lavori di manutenzione straordinaria alla diga della Lavagnina, la stagione balneare lungo i torrenti Gorzente e Piota non è del tutto compromessa. È quanto emerge dal recente sopralluogo condotto dai rappresentanti del comitato “Difesa Gorzente e Piota”, che si sono recati presso il cantiere per verificare lo stato di avanzamento degli interventi avviati da Iren.
Durante la visita, a cui hanno preso parte il presidente del comitato Enzo Travaglia, il consigliere comunale di Lerma Sandro Alloisio e il vicesindaco di Casaleggio Boiro Gianluigi Calcagno, i tecnici incaricati – fra cui Michele Callegari e Christian Cagnes – hanno fornito aggiornamenti incoraggianti. Secondo quanto riferito da Travaglia, nonostante le limitazioni dovute alla condizione dei fondali nei laghetti, sarà possibile recuperare almeno in parte l’attività balneare estiva.
Il progresso dei lavori
Il comitato ha osservato che i lavori stanno procedendo secondo il cronoprogramma predisposto dall’azienda. È emersa inoltre la possibilità di anticipare la conclusione della fase più delicata, ossia quella relativa allo sversamento dei limi a valle. Tra gli elementi positivi segnalati, l’ultimazione dell’armatura dell’avandiga, sulla quale è prevista entro pochi giorni la gettata di cemento.
Questo intervento consentirà la posa dei nuovi tubi di fondo all’interno della diga, a cui seguirà il parziale riempimento del bacino. In questa fase, le acque rilasciate nei corsi a valle proverranno dai rivi laterali e dalla condotta della centrale, risultando quindi depurate da residui fangosi.
Travaglia ha inoltre spiegato che la sostituzione dei tratti di tubazione a valle non dovrebbe causare ulteriori sversamenti. Si prevede che, prima del mese di agosto, le acque tornino ad apparire visivamente pulite, anche se resta invariata la situazione dei sedimenti già depositati nei laghetti sottostanti. Iren ha garantito che tali aree verranno bonificate una volta completati i lavori alla diga, presumibilmente non prima del prossimo autunno. Analogo impegno è stato espresso riguardo al ripristino dell’habitat faunistico e ittico.
Nel frattempo, è stato annunciato un nuovo sopralluogo tra due settimane, a conferma dell’attività costante di monitoraggio.
L’intervento del consigliere regionale Pasquale Coluccio
In ambito istituzionale, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pasquale Coluccio, ha depositato un ordine del giorno volto a rafforzare la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni relative al cantiere. Coluccio ha dichiarato:
«Garantire la massima trasparenza in merito al cantiere della diga di Lavagnina, con un monitoraggio accessibile a tutti. È l’obiettivo dell’ordine del giorno che ho depositato nelle scorse ore. L’atto impegna la Giunta Cirio a farsi promotrice nei confronti di Iren e degli altri enti competenti della realizzazione di uno spazio sul sito internet della Regione dedicato proprio al monitoraggio del cantiere, con il cronoprogramma aggiornato degli interventi, lo stato di avanzamento delle opere e la pubblicazione della documentazione tecnica e di schede esemplificative per i non addetti ai lavori.»
Per Coluccio ci vuole massima trasparenza
«L’ordine del giorno chiede inoltre di valutare l’installazione di una webcam con diretta video in tempo reale, uno strumento di ulteriore trasparenza verso i cittadini. I lavori di manutenzione dell’invaso, secondo quanto comunicato dai tecnici di Iren, si concluderanno nei primi giorni di agosto. Successivamente si interverrà per la bonifica dei luoghi danneggiati dagli sversamenti di fango. Dopo quanto accaduto in questi mesi, è necessario garantire ai cittadini la massima trasparenza sugli interventi in corso e in divenire. Auspichiamo che anche la Giunta Cirio comprenda questa esigenza e faccia il possibile per rassicurare la popolazione sui lavori alla diga di Lavagnina».
Le esondazioni di limo avvenute a partire da giugno 2024 avevano colorato di marrone gli alvei dei torrenti per diversi chilometri, provocando forti preoccupazioni ambientali e sociali. Iren ha sempre attribuito l’accaduto all’eccezionale piovosità primaverile, ma ora la priorità condivisa da comitati e istituzioni appare essere il completamento delle opere, accompagnato da un serio impegno per il ripristino dei luoghi e la piena trasparenza nei confronti dei cittadini.