L’attacco della Lega di Novi sui lavori al Parco Castello
Non si placano le polemiche intorno al cantiere del Parco Castello di Novi Ligure. La Lega ha annunciato l’intenzione di chiedere le dimissioni di Simone Tedeschi, vicesindaco e assessore con delega ai Lavori pubblici. La richiesta è stata formalizzata durante una conferenza stampa organizzata davanti all’area di cantiere, in salita Ravazzano.
Il consigliere comunale del Carroccio, Giuseppe Dolcino, ha parlato di «scempio e incompetenza», mentre il segretario cittadino della Lega, Edoardo Moncalvo, ha definito la gestione della giunta di centrosinistra come «pigrizia politica». È anche stato sottolineato l’«abbattimento indiscriminato di alberi».
Le parole della ditta
Nel corso dell’incontro è stata distribuita anche la nota di controdeduzioni redatta a fine luglio dalla Barretta spa, l’azienda vincitrice dell’appalto da 3,5 milioni di euro, che l’amministrazione guidata dal sindaco Rocchino Muliere avrebbe intenzione di escludere dalla commessa con la risoluzione del contratto. La società napoletana sostiene che i ritardi non siano imputabili alla propria gestione, ma a continui stop decisi dalla direzione lavori, a permessi non rilasciati nei tempi previsti da enti terzi e a modifiche del progetto iniziale. Proprio per queste ragioni, Barretta spa ha presentato al Comune una richiesta di risarcimento da un milione di euro.
«La nota dell’impresa racconta una realtà ben diversa da quella che la giunta intende far passare» ha commentato il consigliere Giacomo Perocchio, ricordando come il cartello di cantiere indicasse il termine dei lavori – 180 giorni dall’avvio – fissato a giugno 2024.
A rischio i fondi Pnrr
Secondo la Lega, un eventuale contenzioso rischierebbe di far perdere i finanziamenti del Pnrr destinati al progetto, pari a 3,5 milioni di euro, oltre a costringere il Comune a prevedere accantonamenti per un’eventuale causa civile. Il Carroccio ha inoltre denunciato una presunta mancanza di trasparenza, sostenendo che «non esiste ancora oggi un progetto definitivo» e paventando che anche la seconda classificata al bando, la torinese Tecnogreen, possa rifiutarsi di subentrare in un cantiere già travagliato.
Da qui l’affondo politico: «Chiediamo al sindaco Muliere di riconsiderare la delega ai Lavori pubblici – ha dichiarato Dolcino – poiché riteniamo che gli uffici tecnici comunali abbiano operato in maniera corretta».
Alla conferenza era presente anche Diego Accili, ex vicesindaco della giunta Cabella, che ha espresso la propria delusione per la gestione del progetto: «Avevamo predisposto un piano inclusivo; oggi ci troviamo di fronte a un progetto stravolto, con costi di progettazione in forte aumento».
Foto di Dino Ferretti