Novi Ligure al centro dello sciopero provinciale della Cgil
Novi Ligure si prepara a diventare, dopodomani venerdì 12 dicembre, il fulcro della manifestazione provinciale indetta dalla Cgil nell’ambito dello sciopero nazionale contro la Legge di Bilancio. Il sindacato ha scelto la città non soltanto per la sua posizione centrale nel territorio alessandrino, ma soprattutto per il peso simbolico e industriale che il Novese continua a rivestire. Proprio qui sorge infatti l’ex Ilva, realtà da anni al centro di una crisi che coinvolge l’intero comparto siderurgico italiano e che, secondo il sindacato, rappresenta una delle questioni più delicate per il futuro produttivo dell’area.
Le ragioni dello sciopero a Novi
Il segretario provinciale della Camera del Lavoro, Mirko Oliaro, ha spiegato che la decisione di concentrare la mobilitazione su Novi risponde a due obiettivi precisi: ribadire la necessità di difendere il tessuto industriale locale e riportare al centro dell’attenzione pubblica il destino dello stabilimento, reso ancora più incerto – ha evidenziato – dallo spostamento dei 300 milioni di euro previsti per il suo rilancio verso le spese per il riarmo. Una scelta giudicata penalizzante per l’industria nazionale e per i lavoratori del settore.
Accanto alla vicenda dell’ex Ilva, lo sciopero punta però a denunciare criticità di più ampio respiro. Oliaro ha richiamato la mancanza di misure in grado di garantire un reale benessere economico a lavoratori e pensionati e ha sottolineato come, a suo giudizio, lo Stato sociale risulti indebolito da anni di mancati investimenti. Ha inoltre rimarcato la necessità di valorizzare le nuove generazioni e le competenze presenti sul territorio, citando tra gli esempi l’ambito biomedico legato all’Università di Alessandria, pur ricordando come siderurgia e metallurgia restino i settori storicamente trainanti della provincia.
Il programma della giornata
Il programma della giornata prevede il concentramento alle 10 nei giardini Garibaldi, da cui partirà il corteo diretto in piazza Dellepiane. Qui si alterneranno le testimonianze di lavoratrici, lavoratori e pensionati, chiamati a raccontare le difficoltà quotidiane legate a precarietà, salari insufficienti e servizi sociali in affanno, prima dell’intervento conclusivo di Barbara Tibaldi, componente della segreteria nazionale Fiom Cgil.
Sono attese circa mille persone, con pullman organizzati da Alessandria e da Casale Monferrato, dove la crisi dell’Ibl di Coniolo e l’annuncio di 130 esuberi stanno alimentando ulteriori tensioni occupazionali. Oliaro ha osservato che, in un contesto economico difficile, aderire allo sciopero comporta per molti la rinuncia a una giornata di salario, ma ha aggiunto che la partecipazione della cittadinanza e delle realtà produttive del territorio rappresenterebbe un segnale importante per il futuro dell’intera area novese.

