La manifestazione a Novi per Gaza e la Palestina
Meno di dodici ore per l’organizzazione da parte del consigliere regionale M5S Pasquale Coluccio e dall’associazione “Per non stare a guardare”, guidata da Lucia Zippo: a Novi una mobilitazione che ha raccolto oltre 150 persone per Gaza e la Palestina. Il corteo, partito da piazza Dellepiane e conclusosi in piazza Indipendenza, ha fatto sentire la propria voce aderendo all’appello nazionale “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”.
In testa alla marcia, le bandiere della pace e della Palestina. Tra i simboli più forti, un fantoccio bianco portato da Coluccio, a evocare le immagini delle vittime civili – in particolare bambini – che riempiono le notizie provenienti dalla Striscia di Gaza. Per simboleggiare lo stop al silenzio su Gaza il corteo è stato scandito da fischietti, sirene e campane.
Alla manifestazione hanno preso parte il sindaco Rocchino Muliere, quasi tutta la Giunta comunale e la presidente del Consiglio Teresa Mantero. Proprio il sindaco, in piazza Indipendenza, ha pronunciato parole nette a sostegno della causa palestinese, sottolineando la necessità di non distogliere lo sguardo di fronte a una tragedia umanitaria di tale portata.
L’appello per il riconoscimento della Palestina
Lanciato anche un appello formale al Comune di Novi Ligure affinché si unisca ai numerosi enti locali italiani che hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina. La proposta, promossa da Laura Robbiano del Partito della Rifondazione Comunista, chiede che il Comune:
- Riconosca ufficialmente lo Stato di Palestina nei confini del 1967;
- Inviti il Governo italiano a fare altrettanto, seguendo l’esempio di Paesi europei come Spagna, Norvegia e Irlanda;
- Esponga la bandiera palestinese sul Palazzo comunale, accanto a quella italiana e a quella europea;
- Sostenga iniziative umanitarie, culturali e di cooperazione, anche attraverso progetti di gemellaggio e scambi solidali.
«Non si tratta di una presa di posizione neutrale – si legge nell’appello – ma di un atto politico chiaro, netto e coraggioso, che richiama l’Italia ai suoi valori costituzionali di pace, dignità e giustizia. Il silenzio non è neutrale: è complice. La voce dei Comuni può invece contribuire a cambiare la storia.»
L’iniziativa si inserisce in un più ampio movimento di solidarietà attiva, che da mesi mobilita cittadini, associazioni e amministrazioni locali contro le gravi violazioni dei diritti umani in atto nei territori palestinesi. Secondo i promotori, riconoscere la Palestina oggi non è solo un gesto simbolico, ma un dovere morale e politico.