Nuovi agenti in arrivo per la Polfer di Novi

Un primo segnale di attenzione arriva da Roma per la stazione Polfer di Novi Ligure, da tempo al centro delle preoccupazioni per il rischio concreto di rimanere a corto di personale. La Direzione Centrale per la Polizia Ferroviaria ha infatti disposto l’assegnazione di uno o due nuovi operatori che entreranno in servizio nei prossimi movimenti di personale.

La notizia è stata comunicata alla Segreteria provinciale del SIULP di Alessandria, che nelle scorse settimane aveva più volte lanciato l’allarme sul futuro del presidio novese, definito a rischio di una “chiusura mascherata” per semplice esaurimento dell’organico.

 

Un primo passo

Secondo il sindacato, l’arrivo di nuovi agenti rappresenta un risultato limitato nei numeri ma significativo dal punto di vista politico e istituzionale. «È un primo passo, che accogliamo con soddisfazione e senso di responsabilità», sottolinea il SIULP, precisando però che l’intervento non è sufficiente a risolvere una criticità strutturale: nei prossimi anni, infatti, oltre due terzi dell’attuale personale del Posto Polfer di Novi Ligure andrà in pensione.

Il sindacato ribadisce quindi la necessità di un piano più ampio. «La nostra richiesta resta quella di un vero rilancio del presidio – evidenzia la nota – con un rafforzamento stabile dell’organico e un riequilibrio tra i servizi di scorta ai treni e la presenza nelle stazioni».

 

 

L’importanza della Polfer di Novi

Il tema assume una rilevanza particolare a livello locale. Novi Ligure rappresenta oggi l’ultimo presidio Polfer lungo la direttrice ferroviaria Genova–Voghera, dopo la chiusura, avvenuta nel 2017, degli uffici di Tortona, Arquata Scrivia e Casale Monferrato. Secondo il SIULP, la perdita anche di questo punto di riferimento comporterebbe un serio arretramento della sicurezza ferroviaria su un’area già fragile, con possibili ricadute in termini di degrado e aumento dei reati nelle zone delle stazioni.

La decisione della Direzione Centrale Polfer viene quindi letta come un riconoscimento del valore strategico di Novi Ligure. «È la dimostrazione che il problema è stato recepito e che esiste consapevolezza dell’importanza di questo presidio», afferma il sindacato, che chiede però che l’intervento non resti isolato.

 

Novi e A26

Per il SIULP, il rafforzamento del presidio Polfer di Novi Ligure e il miglioramento delle comunicazioni radio sull’A26 sono parte di una stessa strategia: garantire maggiore sicurezza ai cittadini e condizioni operative adeguate alle donne e agli uomini delle forze di polizia che operano sul territorio.

Il sindacato assicura infine che continuerà a vigilare affinché il segnale positivo arrivato su Novi Ligure si traduca, nel medio periodo, in un intervento strutturale e duraturo. Se vuoi, nel prossimo messaggio posso stringere ulteriormente il testo per una versione “flash” o adattarlo allo stile specifico di una testata locale.