Slitta il termine dei lavori nel Basso Pieve a Novi

Il cantiere per la riqualificazione della viabilità nel Basso Pieve a Novi Ligure, legato alla costruzione della nuova linea ferroviaria del Terzo Valico, continua a far discutere. I lavori, avviati lo scorso aprile e affidati direttamente al Cociv, avrebbero dovuto concludersi entro agosto 2025, come annunciato dai tecnici del consorzio. La chiusura del tratto iniziale di strada Cassano era stata stimata in circa quattro mesi, con l’impegno a completare entro l’estate le opere previste: il riempimento della discesa della Pieve, la realizzazione di due nuove rotatorie e, infine, il nuovo cavalcaferrovia in acciaio e calcestruzzo.

 

 

Per il Cociv i lavori dovevano terminare a fine agosto

Già a giugno il Cociv aveva confermato che «i lavori stanno procedendo come da programma, con la realizzazione della deviazione temporanea», annunciando la riapertura della SP ad agosto attraverso una viabilità provvisoria. Tuttavia, il cantiere ha comportato disagi significativi per i residenti della zona, costretti a percorsi alternativi più lunghi per raggiungere la città. Il Comune ha inoltre dovuto rivedere la viabilità di alcune strade rurali, come via Stradella, oggi soggetta a un traffico superiore alla norma.

A distanza di mesi, però, i tempi si sono allungati. La nuova scadenza per la conclusione delle opere sarebbe stata spostata a fine ottobre e crescono i dubbi sulla reale possibilità di rispettare anche questo termine, soprattutto in vista dell’arrivo della stagione autunnale e invernale.

 

L’attacco della Lega novese

Sul fronte politico, non mancano le polemiche. La Lega di Novi Ligure ha attaccato duramente l’amministrazione comunale, parlando di «inadeguatezza politica e amministrativa» e criticando i rapporti con Cociv e con il Commissario di Governo per il Terzo Valico. «Siamo molto preoccupati per il futuro della città», si legge in una nota del partito, che contesta la gestione della vicenda da parte del sindaco Rocchino Muliere e della sua giunta.

La partita della viabilità alla Pieve, dunque, resta ancora aperta, tra cantieri in ritardo, disagi quotidiani per i cittadini e un confronto politico sempre più acceso.