La richiesta delle fermate a Novi e Alessandria per i treni Milano-Genova
La provincia di Alessandria si trova ancora una volta a dover fare i conti con una grave situazione di isolamento ferroviario. A denunciarlo sono i rappresentanti delle istituzioni locali, che hanno sollecitato l’intervento della prefettura per far fronte ai disagi subiti quotidianamente da studenti e lavoratori pendolari.
A seguito della chiusura, dal 21 luglio al 29 agosto, del ponte ferroviario di Bressana Bottarone – nodo cruciale tra le linee Milano-Genova – la Regione Liguria ha ottenuto da RFI la deviazione dei treni regionali veloci sulla tratta Arquata-Novi-Alessandria-Mortara. Tuttavia, la decisione di escludere fermate intermedie nei centri piemontesi ha suscitato forte malcontento. L’assessore ligure Marco Scajola ha motivato la scelta con la necessità di evitare un allungamento di circa dieci minuti sui tempi di percorrenza. Una giustificazione che, secondo gli amministratori alessandrini, si traduce invece in un aggravio quotidiano fino a un’ora per centinaia di pendolari, costretti a itinerari tortuosi tra treni e bus sostitutivi.
Le parole dei sindaci di Novi e Alessandria
I sindaci di Alessandria e Novi Ligure, Giorgio Abonante e Rocchino Muliere, insieme al consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Pasquale Coluccio, hanno denunciato l’atteggiamento di chiusura del presidente ligure Marco Bucci, il quale non ha voluto accogliere le richieste di confronto avanzate da comitati e istituzioni. Di fronte a questo stallo, gli amministratori hanno interessato la prefetta di Alessandria, Alessandra Vinciguerra, chiedendo la convocazione urgente di un tavolo istituzionale.
La richiesta è chiara: prevedere almeno una coppia di fermate per fascia oraria nelle stazioni di Novi e Alessandria, nel rispetto degli obblighi di servizio pubblico e in nome della coesione territoriale. I promotori dell’iniziativa sottolineano come la mancata sosta dei treni comporti anche ripercussioni ambientali ed economiche, incentivando l’uso dell’auto privata e aumentando l’isolamento di un territorio già messo alla prova da anni di cantieri e ritardi infrastrutturali.
Un quadro che si complica ancora
A complicare ulteriormente il quadro, è in arrivo dal 2 al 31 agosto anche la sospensione della tratta Acqui-Ovada-Genova per lavori finanziati dal PNRR. Una chiusura annunciata ma ancora priva di chiarezza sui bus sostitutivi, destinata ad aggravare i disagi dei cittadini della provincia.
L’auspicio espresso dai sindaci e dai rappresentanti regionali è che la prefettura possa farsi garante di un dialogo tra le parti e che si avvii un confronto più ampio sul futuro del trasporto pubblico locale, troppo spesso trascurato nelle dinamiche interregionali. La richiesta è univoca: soluzioni immediate e condivise per non lasciare il territorio alessandrino ai margini della rete ferroviaria del Nord-Ovest.