Le “erbacce” di Carlo Fortunato a Pozzolo

Appassionato di musica, Carlo Fortunato, classe 1961, ha un’altra passione, le piante spontanee e il loro utilizzo in cucina per illustrare le quali ha scritto due libri intitolati “Le erbacce nel piatto” e “L’orto delle erbacce”. Rispondendo all’invito che gli è stato rivolto dalla associazione culturale di promozione sociale “La Frascheta”, è stato ospite venerdì 6 giugno alle cantine del castello medioevale di Pozzolo. Incuriositi e interessati dall’argomento annunciato dagli organizzatori dell’incontro, dalla notorietà del relatore in merito alla etnobotanica, sono state numerose le persone presenti all’appuntamento. E Carlo Fortunato sicuramente non li ha delusi.

Ha esordito presentandosi come un appassionato di erbe spontanee molte delle quali si possono utilizzare anche in ambito alimentare.

 

“Bisogna – ha detto Carlo Fortunato, un passato anche da collaboratore di giornali – osservare la natura con attenzione e serenità, ascoltando ciò che ha da dire, ciò che vuole dimostrare. Natura che ci riconduce al territorio, ci riavvicina agli ambiti e agli affetti dell’eterna vicenda umana. Una particolare immagine, soprattutto, mi ha spinto a riflettere.”

Carlo Fortunato ha raccontato: “Un giorno mi sono trovato a passare accanto a ciò che restava di un orto abbandonato, ora riconquistato dalle erbacce. Secondo la nostra moderna concezione utilitaristica, sarebbe classificabile come luogo di trascuratezza e degrado, invece è l’esito di una evoluzione del tutto ordinaria nell’ottica della natura. Dove c’è degrado degli ambienti purtroppo c’è sempre lo zampino dell’uomo.”

 

Quindi un invito: “Le erbacce siano anch’esse parte di questo nostro “orto” e costituiscono una risorsa, ma anche una cultura, da scoprire e valorizzare. Infatti si va alla riscoperta di tradizioni alimentari, nel rispetto della biodiversità dei nostri luoghi, venendo a conoscenza di spunti di vita di altri tempi.”

 

La relazione

Ed ecco nella sua relazione Carlo Fortunato snocciolare nomi, più o meno conosciuti, di “erbacce”, dando consigli su quando raccoglierle, su dove raccoglierle, sul come cucinarle. Ed ecco comparire nomi quali tarassaco, malva, ortica, topinambur, luppolo e tanti, tanti altri ancora. Con l’avvertenza che le “erbacce” si presentano in tre diverse categorie: commestibili, non commestibili, tossiche e velenose e citando per tutte le quattro categorie degli esempi.

 

Una relazione accompagnata dall’utilizzo di slide e che è stata sicuramente accolta con molto interesse da parte del pubblico presente che successivamente ha dimostrato di gradire il rinfresco finale a base di “erbacce”. Un rinfresco consistito in crostini con formaggio, santoreggia e santolina; crostate al timo, al rosmarino; plumcake cioccolato e basilico, aperitivo con menta e fiori di sambuco e infine andando alla scoperta o meglio alla riscoperta del caffè con la cicoria. Un caffè bevuto ai tempi dell’ultimo conflitto mondiale e negli anni immediatamente successivi.

 

Prossimo appuntamento organizzato dalla associazione culturale di promozione sociale “La Frascheta” si terrà il 2 luglio e consiste in uno spettacolo rivolto alle famiglie con il mago J.

(m.p.)

 

Foto di Dino Ferretti