Di nuovo in vendita l’ex Mercatone Uno di Serravalle
L’ex Mercatone Uno di Serravalle Scrivia torna sul mercato. Dopo oltre un decennio di inattività, l’immobile che ospitava il primo grande magazzino del territorio è stato nuovamente messo in vendita dai commissari straordinari della società. Il complesso, situato in una posizione strategica nelle immediate vicinanze del casello autostradale, è oggetto di un nuovo bando che fissa il prezzo base a 585 mila euro.
Secondo quanto stabilito dalla procedura, gli eventuali acquirenti potranno presentare le proprie offerte entro il 16 marzo 2026, depositandole presso uno studio notarile con sede a Roma. Alla pubblicazione del bando risulterebbe già pervenuta una prima manifestazione di interesse. L’edificio si sviluppa su una superficie coperta di circa 4.500 metri quadrati, che diventano quasi 15 mila includendo parcheggi e aree di servizio.
La storia di Mercatone Uno
Il punto vendita di Serravalle ha rappresentato per decenni una realtà occupazionale significativa, arrivando a impiegare circa cento addetti. Era parte di un gruppo che, nel momento di massima espansione, aveva raggiunto nel 2010 un fatturato superiore agli 800 milioni di euro e contava circa 3.700 dipendenti a livello nazionale. Fondata nel 1975 da Romano Cenni, Mercatone Uno si era affermata come uno dei principali operatori italiani nei settori dell’arredamento e degli elettrodomestici.
Attivo dal 1982, il grande magazzino di Serravalle rappresentò il primo esempio di struttura commerciale di grandi dimensioni nel Basso Piemonte. L’attività proseguì senza particolari difficoltà fino ai primi anni Duemila, quando l’apertura dell’Outlet prima e del Retail Park successivamente contribuì a modificare gli equilibri commerciali della zona. La chiusura definitiva arrivò nell’aprile 2015, a seguito della grave crisi finanziaria che coinvolse l’intero gruppo, allora proprietario di 79 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale.
Uno stabilimento sfortunato
Lo stabilimento serravallese rientrò tra quelli meno fortunati. Dopo un breve periodo di apertura in regime di amministrazione straordinaria, non venne incluso nei tentativi di rilancio messi in atto negli anni successivi. L’ultima riapertura risale al dicembre 2015, mentre la società cessò formalmente di esistere solo nel 2019.
Anche i diversi bandi di vendita pubblicati tra il 2015 e il 2018 non produssero risultati, così come l’asta del gennaio 2025, quando l’immobile era stato proposto a un prezzo di 718 mila euro senza ricevere offerte. Le più recenti indiscrezioni, risalenti all’estate, avevano segnalato un possibile interesse da parte di imprenditori cinesi per una locazione dello stabile.
Foto di Dino Ferretti.
