Aumentano i lupi abbattuti illecitamente in provincia di Alessandria
Sono 6 i lupi, di cui si ha contezza in provincia di Alessandria, morti per avvelenamento o abbattuti con arma da fuoco nel solo primo quadrimestre dell’anno, pari a quelli analogamente eliminati nell’intero anno scorso che già rappresentava un anno record per la statistica e senza eguali nelle altre province della Regione.
Il fenomeno attesta indubbiamente due evidenze:
- il lupo è tornato dopo quasi un secolo di assenza a seguito delle trasformazioni socio-economiche e fisiche del territorio, ed oggi ha una significativa diffusione.
- il ritorno del lupo ha ingenerato timori in alcuni ambienti rurali per l’incolumità fisica delle persone e degli animali da compagnia, per i danni da predazione agli animali da reddito e per i riflessi sull’abbondanza di selvaggina nelle aree di interesse venatorio.
La pericolosità per l'uomo e gli altri animali
In relazione alla pericolosità del predatore nei confronti dell’uomo i dati statistici in possesso consentono di rassicurare di massima la cittadinanza pur tenendo bene a mente che si tratta di un animale selvatico il quale, seppur tendenzialmente schivo ed elusivo rispetto alla presenza umana, potrebbe in particolari contesti risultare pericoloso (reazioni da protezione della prole, da assenza vie di fughe se avvicinato, ecc.).
Gli animali da compagnia poi in alcune particolari aree critiche rurali potrebbero effettivamente andare incontro a rischi se non tenuti in aree ben recintate o all’interno delle abitazioni, specie la notte.
I dati
I dati ufficiali di predazione in provincia, in primis sulle greggi di ovicaprini, riguardano, per il 2024, 98 casi segnalati e accertati dall’Asl competente su un patrimonio complessivo di circa 20.000 capi, e non tutti i casi potrebbero essere stati denunciati dagli allevatori. Ci può essere dunque un problema predazione specie se risultino carenti misure di protezione quali ad esempio recinzioni elettrificate, cani da guardiania, presenza in loco del pastore, dissuasori luminosi ed acustici.
È da evidenziare che lo status giuridico di protezione del lupo è in fase di revisione verso un livello di tutela meno pronunciato, a seguito di iniziative poste in essere dal legislatore comunitario e di riflesso da quello nazionale.
Stigmatizzare episodi di bracconaggio
Tuttavia gli enti istituzionali interessati, riunitisi presso il Comando Provinciale dell’Arma il giorno 21 maggio 2025 per confrontarsi sulla tematica, ovvero Carabinieri Forestali, Settore Biodiversità della Regione, Nucleo faunistico venatorio della Polizia locale provinciale, Ente parco Appennino piemontese, Arpa Piemonte e Centro regionale Grandi Carnivori sono concordi nello stigmatizzare gli episodi di bracconaggio in quanto al di fuori di ogni legalità e contrari alla funzionalità ecologica degli habitat ed alla sicurezza delle comunità locali.
L’uso delle esche avvelenate in particolare, oltre a causare atroci e prolungate sofferenze agli animali colpiti, mette a rischio la vita di animali non bersaglio più avanti nella catena alimentare, ad esempio gli animali necrofagi come rapaci e volpi ma anche cani da lavoro e animali da compagnia in genere. Tale uso del veleno inoltre, a secondo del principio utilizzato, può essere estremamente pericoloso anche solo per contatto, rispetto a persone inconsapevoli o bambini curiosi che dovessero accidentalmente manipolarlo; esso rappresenta in sintesi un’autentica minaccia per la salute pubblica.
Le investigazioni
Per questo motivo l’Arma dei Carabinieri così come il Nucleo faunistico venatorio della Polizia locale provinciale ed il Servizio di Vigilanza dell’Ente Parco delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese stanno con grande impegno ponendo in essere ogni possibile attività investigativa per risalire agli autori di quelli che si configurano come veri e propri reati.
Per bonificare le aree di reperimento dei bocconi sono state utilizzate unità cinofile anti-veleno dei Carabinieri Forestali e degli Enti di gestione delle aree protette regionali al fine dunque di rimuovere eventuali altre esche presenti, mettere così in sicurezza le aree interessate e prevenire ulteriori criticità.