Dieci escursionisti del CAI di Novi a Rocciamelone

Dieci escursionisti del Club Alpino Italiano sezione di Novi hanno effettuato una escursione su una delle vette mitiche dell’escursionismo. Il Santuario del Rocciamelone, posto a 3.538 metri sul livello del mare, il santuario più alto d’Europa.  Si trova al confine tra la valle di Susa e la valle di Viù ed è dedicato alla Madonna della Neve.

 

Tutti gli escursionisti, almeno una volta nella loro vita, vogliono cimentarsi con questa montagna e generalmente, come del resto hanno fatto i nostri dieci ardimentosi capeggiati da Antonio Repetto, presidente del club alpino italiano di Novi, lo fanno in due giorni, fermandosi per la notte al Rifugio Ca’d’Asti. Già raggiungere questo rifugio, posto a 2.900 metri di altezza, è impresa non da poco in quanto dal parcheggio ove si lascia l’auto si deve superare un dislivello di ottocento metri in salita.

 

Ma lasciamo la parola ai nostri escursionisti che raccontano la loro impresa, dal momento in cui l’iniziano dopo la notte trascorsa al rifugio Ca’ d’Asti.

 

Il racconto

“Finalmente arriva l’alba, si fa una colazione  frugale e si parte. Si comincia a salire. Fa caldo, la montagna  brulla  ha un fascino strano, il grigio ferro delle rocce brilla sotto la luce del mattino. Il sentiero si inerpica tra le rocce. Dopo un’oretta arriviamo alla Crocetta a 3306 metri, qualche foto di rito permette anche di riprendere fiato. Ora si intravede la cima. Ci inerpichiamo su cenge e roccette abbastanza esposte ma ci sono le catene che, oltre a dare sicurezza, diminuiscono la fatica”.

 

“Arriviamo in cima ed è esaltante. Entriamo nella chiesetta: piccola, ordinata, con tante foto di persone che qualcuno ha voluto ricordare, poi ringraziamenti ricamati  su coccarde colorate. E’ molto  bello. Sotto l’imponente statua della Madonna, inaugurata il 28 agosto 1899  e realizzata raccogliendo offerte di 130mila bambini,  facciamo qualche foto, poi ammiriamo il panorama sotto di noi. Sul versante ovest c’è il ghiacciaio che purtroppo è ridotto ai minimi termini,  si vede anche  il lago che si è formato pochi anni fa e che dicono diventi sempre più esteso. Siamo soddisfatti ed allegri, al Ca’ d’Asti brinderemo alla nostra, seppur piccola, impresa.”

 

(m.p.)