“Un giro in Paradiso” con il CAI di Novi

Un giro in Paradiso con i giovani alpinisti del gruppo Cai di Novi. Tre giorni nel bel mezzo di luglio, dal 14 al 17, per celebrare i cento anni dalla fondazione del Parco del Gran Paradiso. Quale titolo migliore per celebrarlo?

 

Una decina le ragazze ed i ragazzi partecipanti con altrettanti accompagnatori. I più piccoli del Gruppo Base hanno percorso oltre 55 km, 3.300 metri di dislivello positivo: 6.300 metri di dislivello totale. I “grandi” del Gruppo Avanzato, che hanno scalato il Gran Paradiso fino a raggiungerne la vetta posta a 4.061 metri sul livello del mare, hanno scarpinato per 65 km, affrontato un dislivello positivo di oltre 4.300 metri e un dislivello totale di oltre 8.300 metri.

 

Si parte il 14 di buon mattino, da Rhemes per il lago di Goletta. Lungo il sentiero che costeggia il torrente Dora di Rhemes fino a raggiungere la frazione Thumel. Si arriva a Rifugio Gian Federico Benevolo posto a 2.285 metri, per poi inerpicarsi su fino ai 2720 metri del lago. Uno spicchio blu in mezzo al ghiaccio.

 

Il giorno successivo i giovani scalatori novesi sono ripartiti verso il Rifugio Savoia, attraverso Col Rosset, oltre quota 3mila. Il punto più alto raggiunto dal Gruppo Base nei 4 giorni di escursione.  Sotto di esso, i laghi Rosset, Leità ed i laghi del Nivolet. E poi, il Rifugio Savoia, ricavato dalla ristrutturazione di una delle case di caccia di re Vittorio Emanuele II, intorno al 1860.

 

Proprio a lui, il primo monarca, è dedicato il rifugio dove si sono diretti i ragazzi il giorno dopo. Da Pont sino ai 2735 metri di quota. Uno step anche per dividere i due gruppi per la loro ultima giornata. Il 17 il Gruppo Base ha compiuto la traversata dal rifugio Vittorio Emanuele fino al rifugio Chabod posto a 2.710 metri di quota. Mentre, il Gruppo Avanzato si dirigeva verso il Gran Paradiso, a 4061 metri. Tra stambecchi, ruscelli e marmotte. Lunga salita che dopo innumerevoli tornanti disegnati per evitare i tratti che potrebbero essere esposti a pericoli porta a quota 3.750 metri circa al colle Schiena d’Asino. E poi, giunti in vetta, l’impareggiabile vista di questo gigante alpino.

 

(red.)